martedì 24 marzo 2015

Il triangolo del vino di Firenze


Quando il prossimo maggio aprirà a Firenze Signorvino, in Oltrarno nascerà un triangolo favoloso con il corridoio Vasariano a fare da ipotenusa in linea d'aria, dei tre locali a maggiore vocazione enologica della città. La catena nata dal gruppo Calzedonia inaugurerà infatti il 5 nei locali del vecchio Alfredo. 

La formula con solo vini italiani in migliaia di referenze sta funzionando. Ieri una cuoca mi ha riferito di aver mangiato benissimo a quello di Verona che in questi giorni è stato preso d'assalto dai frequentatori del Vinitaly. Tra l'altro dal 4 marzo sono apparsi gli annunci di lavoro, per diverse qualifiche e che si possono trovare qui: http://calzedonia.sites.altamiraweb.com/it/annunci

A pochi passi, in piazza de'Rossi, ci sono le Volpi e l'Uva, da oltre vent'anni locale di successo basato sulla selezione personale di vini che non si trovano in gdo, ma non solo italiani, anche francesi. A loro va riconosciuto il merito di aver saputo anticipare la tendenza di oggi a vini eleganti più che potenti, anche quando certa critica referenziata via Stati Uniti premiava quelli mangia&bevi. La lavagna di vini al bicchiere delle Volpi è un raffinato viaggio enologico, di prima classe come low cost.

All'angolo opposto del triangolo c'è Pitti Gola e Cantina, in piazza Pitti. Se ne parla anche nell'ultimo numero di Civilità del bere a proposito della particolarità del locale: ogni scaffale è dedicato ai vini di un comune, inteso alla francese di village, con relativo campione di suolo in un vaso di vetro. Il galestro di Monsanto, il sasso di Monteraponi, il gesso di San Giusto. 

Qui si mangiano anche piatti brillanti per esecuzioni e ricette col nuovo cuoco e ci sono, al bicchiere, anche vini invecchiati come questo il Chianti classico della foto assaggiato la settimana scorsa e del 1958. Roba da far riscrivere tutti i libri inglesi sul vino toscano! 


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