L'Umbria è il primo mercato per i vini della Velier, i vini biologici, i vini biodinamici, le triple A appunto degli Agricoltori, Artigiani, Artisti. Non si tratta del solito pollo di Trilussa, né di un dato assoluto, ma ovviamente di una stima relativa al rapporto da uno a dieci di vini biodinamici e non nella regione.
Un fenomeno tutto da analizzare che impone una riflessione ai produttori locali, anche a quelli che hanno già abbandonato l'idea di una terra di Superumbrian per puntare sui vitigni autoctoni e sul quale spero di ricevere le considerazioni dei lettori, ma che intanto conferma una certa vocazione verde degli umbri.
Magari vera la vocazione verde, ma quando si tratta di vendite va anche vista la capacità dell'organigramma commerciale, che in Umbria ha puntato molto sui prodotti Velier. Che ne pensi?
RispondiEliminaUn caro saluto.
Complimenti a Willy
RispondiEliminaJacopo sono d'accordo... Pero' vedo l'idea di proporre vini di fuori attraverso un'idea forte come, piaccia e sia condivisa o meno, i biodinamici.
RispondiEliminaAnonimo chi e' willy?
AF
Willy è l'artefice di tal successo. Colui il quale, di fatto, vende.
RispondiElimina...e io che ultimamente bevo quasi solo biologici o biodinamici e non trovo mai etichette umbre? uff... hai produttori (o enoteche) da indicarmi?
RispondiEliminaa parte che secondo me, come scriverò a breve, il vino resta uno degli alimenti più sani anche quando non risulta biologico... però... a parte quello nella foto che è il sagrantino di Bea, sono biologici di fatto i vini della Palazzola (Stefano Grilli) e si stanno indirizzando in tal senso quelli di Roccafiore.
RispondiEliminaun vignaiolo perugino bravo è invece Moreno Peccia col suo Rosso Spina
grazie mille!
RispondiEliminail motivo per cui punto preferibilmente ai biologici & simili è perché gli altri vini, in pari quantità, mi causano forte mal di testa. è da più di un anno che mi uso come cavia ;-)