FIRENZE - Spesso sono le parole di voi lettori a impreziosire questo spazio che mi piace pensare per spiriti liberi, oltre che di appassionati gastronomi. Commenti a volte nascosti dal tempo (qui e qui) sotto a pile d'incombente attualità, ma non per questo polverosi. Anzi vivi, come i ricordi di una persona a me e ad alcuni di voi, per sempre cara.
Nel secondo anniversario (il 9/3) della morte di Alberto Dimitri Kunz, principe d'Asburgo Lorena, eccone di seguito uno che mi ha commosso... (Ah, non so chi sia la signora della foto, ma quella del Principe è una delle sue espressioni come a dire: che ci troveranno a farsi fotografare con me?)
Aldo,a distanza di tanto tempo ho riletto il tuo blog nel post che parla del Grande Principe Soldano Kunz D'Asburgo, persona "bellissima" secondo l'accezione più vasta che al termine si può attribuire, persona che anche a me ha lasciato segni indelebili nell'anima.
E', il Grande-perchè come anche tu mostri egli è sempre qui con noi-la summa dei valori concepibili e immaginabili da chi non rinuncia al patrimonio del sentire. Le sue doti di umanità ne fanno un modello dell'uomo oserei dire kantiano, dell'uomo che le qualità di ordine superiore non le desume dall'apprendimento ma ne è pervaso come si trattasse di un "bene originale" che affonda radici nella Tradizione.
E lasciami affermare-anche se non ho l'onore di conoscerti- che, a giudicare da come parli del Grande amico Soldano, tu, Aldo, non sei solo un professionista di livello altissimo ma un'anima grande come Lui è.
E vorrai perdonarmi un po' di retorica dovuta al fatto che non si può parlare di egregie cose con linguaggio troppo semplice.
Mario Bach

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