giovedì 22 aprile 2010

Pranzo e Cena Da Vittorio

BERGAMO - Mi è sempre rimasta impressa la frase che qualche anno fa mi disse a Forte dei Marmi Sirio Maccioni: "Voi in Italia avete ristoranti da 30-40 posti. Da me a New York quando ci sono 30 o 40 ospiti, vuol dire che mia moglie ha invitato gli amici a cena". Parte da questa riflessione l'elogio al ristorante Da Vittorio.

In due giorni, una cena e un pranzo dell'ultimo tristellato d'Italia, con Francesco ed Enrico Cerea non nel ristorante ma al Vinitaly. Prima il Gala dei Grandi Cru e il giorno dopo una colazione allo stand Cecchi in occasione della presentazione del brillante Vermentino dell'azienda di Castellina.

Tra i due appuntamenti ho apprezzato soprattutto il filetto di cervo col suo fondo, al galà, e mi sono divertito con il mini-hamburger allo stand "chiantigiano". Perfetta esecuzione la prima, divertente e buona presa in giro dei fast food il secondo.

Ma nonostante già dal prudente menu della serata si capisse che la preoccupazione dei due Cerea fosse soprattutto quella di non sbagliare, i numeri che loro padroneggiano sono in Italia più unici che rari. E la crisi dell'alta ristorazione dovrebbe aprire una riflessione su questo punto.  

2 commenti:

  1. quando ci son stata io eravamo una tavolata di 28, più altri clienti nella sala a fianco. non c'è stata la minima sbavatura nel servizio: davvero complimenti. inoltre fanno una cucina di sostanza ed esperienza: mi è piaciuto.

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