VENEZIA - In questi giorni Vittorio Sgarbi e' chiacchierato per le sue foto in atteggiamenti affettuosi con la pornostar Vittoria Risi. Ma alla vernice di Palazzo Grimani a Venezia c'era anche una novita' gastronomica importante.
La caffetteria/ristorazione del museo e' stata affidata allo staff di un ristorante toscano come l'Aoristo' di Pistoia (0573 26506), non nuovo a mostre d'arte contemporanea di attualita' internazionale e voluto pare proprio da Sgarbi.
Cosi' lo chef Massimo Neri ha portato in Laguna una delle poche espressioni interessanti e maturate in giro per il mondo di cucina fusion italiana e cioe' soprattutto influenzata da Cina, Giappone e Nord Africa.
Tra i recenti piatti del locale da segnalare lo sgombro crudo con cipolla di Tropea marinata e burrata, i ravioli chiusi all'orientale e i gamberi in tempura con una "dressing" fresca e piccante ma soprattutto dolci di rara leggerezza.
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Dunque non è vero che quando sei "ministero" devi per forza passare da gare assurde, che eliminano alla base gli operatori di qualità, che fanno stravincere realtà come Relais Les Jardin che allestirà il ristorante del Maxxi facendoci accapponare la pelle al sol pensiero.
RispondiEliminaEro all'opening di Palazzo Grimani, ma non sono riuscito ad assaggiare neppure un piattino: c'era l'assalto delle cavallette. Mi fa piacere sapere che la caffetteria resterà fissa.