MONTECATINI TERME (PISTOIA) - E' nato il Manifesto delle Sagre. Da Montecatini dove è in corso Territori in festival, vengono proposte le linee guida per riconoscere e distinguere le sagre autenticamente di tradizione e territorio da quelle vu'cumprà.
Secondo il manifesto, perché una sagra possa definirsi tradizionale "deve possedere almeno un passato legame tra il prodotto e il suo territorio, documentato da tradizione orale e scritta". La sagra deve favorire la tracciabilità, la divulgazione e la trasparenza dei prodotti utilizzati.
Il manifesto nasce da un intento pragmatico dei ristoratori, ormai esasperati dall'inseminazione artificiale di sagre, soprattutto estive. La loro rabbia si concentra sulla durata e sul dileggio delle normative. Per i sette punti cioè, le sagre devono durare massimo una settimana ed essere trasparenti fiscalmente e per le Asl.
Se la Sagra del fungo di Borgotaro che si chiude domani nel paese omonimo della provincia di Parma ha un senso, la "sagra della patatina" di Cantù la capisco meno. In Umbria dove le sagre spopolano, si capiscono quelle del gambero di lago Trasimeno, della torta al testo di Sant'Egidio (fatta coi testi veri), della cipolla di Cannara. Più "creative" quelle del crostino, dello spaghetto, del peperoncino.
Assolutamente d'accordo con lei. In questo nulla in vi e credo che questa sia un'ottima idea. Sono d'accordo con te.
RispondiEliminaCondivido pienamente il suo punto di vista. In questo nulla in vi e 'una buona idea. Pronta a sostenere voi.