mercoledì 3 marzo 2010

Il Piastrino a Pennabilli

MONTALCINO - Molti giovani cuochi hanno mani e palato da raffinati artigiani, ma mancano di cultura umanistica o economica.

Cosi' si affidano raramente a quelli che secondo il diagramma di Smith e Kasavana sono definiti i piatti puzzle, o belli addormentati, i piatti cioe' con bassa popolarita' e alto margine di profitto.

Solo ai grandi maestri non sfuggono tali accortezze e Riccardo Agostini del Piastrino di Pennabilli nelle Marche, per maestro ha seguito un certo Gianfranco Vissani.

Ci ho pensato qualche sera fa, davanti a un camino acceso nelle tenute Silvio Nardi, a Montalcino, con il Brunello 2005 nel bicchiere (sulla qual annata piena di verve darei tempo al tempo).

Agostini, invitato da Emilia Nardi, ha cucinato infatti proprio un piatto bell'addormentato come il coniglio, sparito dai menu (engineering o meno che siano) ben prima della sparata sul gatto di Bigazzi.

Cotechino di coniglio, rape e patate. Soffice, saporito e tendente al dolce come le carni bianche ben trattate. Ottimo anche il... dolce: una quiche di albicocche e mandorle con orzo tostato e gelato di zenzero.

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