lunedì 25 ottobre 2010

Ristorante L'Antica Porta di Levante nel Mugello

VICCHIO DI MUGELLO (FIRENZE) - Quando ho visto le tette della modella ritratta nella tela di una delle personali temporanee esposte all'ingresso del locale ho quasi perso l'appetito (ma probabilmente l'artista voleva interpretare la decadenza dei tempi). Col naso sopra due tartufi freschi mostratimi subito dopo mi sono riconciliato. 

Si chiama Antica Porta di Levante (055844050 aperto solo la sera, anche a pranzo domenica) il ristorante in cui sono stato un paio di sere fa con un amico che me lo consigliava da prima che mi rendessi conto fosse troppo tempo. Porzioni abbondanti, cucina che mantiene ciò che il menu promette, curiosità per i prodotti locali con gusto e non per slogan (tipo km0) e soprattutto il conto a 35 euro (15 per il menu bambini).

Simone Draisci ha lavorato come sommelier all'Enoteca Pinchiorri e si vede da una carta dei vini nazionale, ricca, ma a prezzi corretti e soprattutto sempre con proposte al bicchiere e pronta a lasciarvi le bottiglie da portar via. Christian Borchi è un cuoco di sostanza che fa ai clienti quello che vorrebbe fosse fatto a lui, con la fissa che il cliente si alzi soddisfatto.

Tra gli antipasti la "battuta al coltello" oggi di moda proprio chiamata alla maniera piemontese, qui è veramente battuta e non macinata, guadagnando in fragranza e condita con cipolle confit e capperi diventa anche più golosa. Divertente il sandwick di Blu del Mugello del Palaggiaccio (ecco i prodotti locali) con filetti di cinghiale. Fine lo sformato di porri al tartufo.

Torna la stagionalità nei tagliolini che si vede anche a occhio esser stesi a mano, con finferli (galletti, gallinacci) e ragù bianco di coniglio e faraona. Opulento il galletto ripieno di carne di maiale e tartufo estivo. Ai dolci, avevamo alzato bandiera bianca, nonostante il meringato sbirciato poi in cucina fosse piuttosto invitante.

Apparecchiatura classica, Riedel per acqua e calici, tre sale e un pergolato (per l'estate), una cantina bella anche da visitare dalla quale abbiamo assaggiato il pinot nero locale "Ventisei" 2007 che conferma dopo il Fortuni, la familiarità tra il vitigno borgognone e i ciottoli del Mugello.

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