ORVIETO - Oggi sono stato a pranzo con un collega e un amico allo Zeppelin di Orvieto, ristorante di Lorenzo Polegri, noto grazie soprattutto a un articolo di Sette a firma Maria Egizia Fiaschetti, per aver lavorato alla Casa Bianca, era Obama.
Divertente nel servizio del settimanale il racconto del cuoco sulla parte sicurezza della coppia presidenziale, anche se niente di troppo originale per chi abbia familiarità coi romanzi cavallereschi, i film di Ian Fleming o qualche amico ipocondriaco a tavola.
Il locale è piacevole con le bellissime foto di Orvieto com'era (dal ponte di Baschi ai negozi del Centro), l'arredo in legno con le poltroncine Bistrot, diverse dalle Daisy e dalle Croisette (senza braccioli), e una clientela americana intenta a dominare la scena primaverile.
Cantina soprattutto locale, dozzinali i calici di vino e il pane: caldo ma appena scongelato nonostante il cuoco confessi il piacere di prepararlo tutti i giorni. Piatti tecnicamente giusti, a parte il bignè di ceci. Al dente la carbonara col guanciale (solo morbido) e tanto pepe dichiarato, peccato per l'olio al tartufo dichiarato nei piatti col... tartufo. Piacevole il pollo disossato con le verdure saltate stile findusia.
In generale, una cucina piaciona con secondi spesso accompagnati da un contrasto agrodolce di vino/aceto/frutta e piatti tendenzialmente cremosi. Si spendono 30 euro. Ma mi chiedo: gli americani hanno un palato diverso dal nostro?



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