Ma e' un piatto degno di una cucina "kaiseki" in Italia cio' che più ha impressionato a una cena due sere fa. Un'elegante successione nello scampo dalla cottura impalpabile, con mousse di melanzana, gelatina di acqua di pomodoro e burrata fresca a ricordare la "parmigiana".
Enrico Crippa e' uno dei marchesiani italiani gia' allievo di Michel Bras e della tradizione giapponese, anche nel carattere schivo e rigoroso.
Ha emozionato per la delicatezza delle ricette di una cucina italiana e a tratti piemontese con equilibri impalpabili e naturali come le note negli accordi musicali.
L'eleganza del risotto ai porcini e anice stellato o delle animelle di vitello; la virilita' del piccione toscano, sodo, da masticare; e la raffinatezza delicata dello scampo e "parmigiana" citato.
Abbinato a un Criot Batard Montrachet Grand Cru di Gagnard 2007 e poi ai Bricco Rocche di Ceretto (il 2006, il Prapo' 1990 e il nuovo cru di Cannubi ancora segreto per il quale si studia un super lancio).
Chapeau al lavoro dei Ceretto, ai limiti del mecenatismo quanto alla passione per la cultura gastronomica di Langa.
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Buonasera Aldo,
RispondiEliminami chiamo Valentina e sono una neo blogger con la passione per la buona tavola e il vino. Ho letto parecchi articoli e recensioni su questo ristorante: perdoni la sfacciataggine, ma il prezzo a persona più o meno a quanto si aggira? E perdoni il Lei, da brava piemontesina a volte è più forte di me!