FIRENZE - Vi spiego perche' ho festeggiato il mio Capodanno con un rosso di Montalcino (Poggio di Sotto 2005) e niente di più blasonato (a parte qualche Champagne con gli amici).
Non ho sentito il Discorso del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano dal Quirinale, ma la crisi c'e', i giovani? pochi sono disponibili a dar loro fiducia e comunque un basso profilo sentito e motivato puo' starci...
Il contenuto e' più importante del contenitore. Ci sono vini incipriati da regalare e vini da bere con gli amici. Vini da tavola e vini da conversazione, in piedi, magari sulle note di Nina Simone che canta Ain't got no...
Montalcino merita più di quanto rappresentano quattro "beccamorti", come li chiamano i senesi dopo Montaperti, che hanno messo in crisi per quattro o cinque centesimi di punteggi tutt'una denominazione. Basta scorrere i bandi internazionali sul vino per capire cosa e' richiesto. Altro che merlot.
Tendo a fidarmi di un produttore come Piero Palmucci, non solo e non tanto perche' scrive "in conversione biologica" sulla retroetichetta, ma per la sua storia e i vini.
Gia' nel XIII secolo a Poggio di Sotto gli abati di Sant'Antimo producevano questo vino nella spiritualita' della loro opera. E cultura, conoscenza e consapevolezza continueranno a fare la differenza.
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Buon anno!!!
RispondiEliminaAugurissimi!!!
Cinzia e Simone