domenica 2 gennaio 2011
La Morte del Maiale
SPELLO - Questa mattina all'alba ho assistito alla macellazione di un maiale. E' un video abbastanza forte, ma documenta senza alcun commento e senza retorica né in un senso né in un altro quanto accade nelle fattorie per far arrivare sulle tavole rosticciana, prosciutti, ciccioli, filetti, zamponi, culatelli e strolghini.
Vorrei potervi raccontare che questa bestiola si chiamava chessò Peggy ed era cresciuta in una fattoria in mezzo ai bambini. Ma è stata acquistata a settembre 2010, era una fattrice che non figliava più, si chiamava PGB929, pesava tre quintali ed era un suino di razza Landrace.
Si tratta secondo Istruzione Agraria di una delle "razze più selezionate e più stimate al mondo", nata da un incrocio (da bacon) con la Large White. In questo caso, Antonio, Mauro, Ninetto, Bruno ed Elvio, l'hanno macellata dopo averla ingrassata anche a ghiande, soprattutto per ricavarne norcineria umbra da affinare nell'umida piana di Spello. Alcune di queste carni, in altri tempi, sono state acquistate anche da Vissani.
Vorrei anche potervi dire che col colpo in testa non ha sofferto. Ma non è vero neanche questo. Aveva una scatola cranica più grande e il colpo, una volta sezionata la scrofa, si è visto come non fosse penetrato all'interno del cervello.
complimenti fiordelli. veramente un bel pezzo. uno scoop da premio. certo, anch'io del maiale non butto via nulla. troppo buono e quindi sfigatissimo. ho rinunciato a cibarmi di altri animali, non di questo. e quindi mi iscrivo al partito degli ipocriti, il che mi permette di iscrivere te a quello dei cinici, feroci. spiegami la necessità di mostrarci questo video ,dovendo poi pure giustificare i movimenti della povera bestia con la faccenda della calotta cranica. le persone sono sorprendenti aldo, è vero. ma da uno con la tua classe e il tuo aplomb fiorentino da genia certificata mai mi sarei aspettato un gesto da sensale di bassa macelleria come questo. il paradiso non esiste e lo sappiamo bene tutti e due. ma in quello degli animali forse io ,un giorno o l'altro, potro' metterci piede. tu te lo sei giocato, definitivamente.
RispondiEliminasempre con affetto, da oggi temperato con un poco di ansia...
La differenza fra me e te Giancarlo e' che io sono un giornalista. E guadagnarsi il paradiso ammesso che ce ne sia uno degli animali significa fare qualcosa, non evitare di fare qualcos'altro. Non da te, mi aspettavo un intervento cosi'. Ieri un'amica mi ha ricordato che Bourdain ha scritto una pagina simile. Ricordava che lui ogni volta che alzava il telefono dalla cucina per ordinare ai fornitori, commetteva un omicidio nel mondo animale. Cosa facciamo noi di diverso col menu in mano? La lettura di Bourdain (il viaggio di un cuoco) doveva essermi rimasta più impressa di quanto pensassi e trovo abbia ragione a dire che almeno una volta si sentiva di dover qualcosa a questi animali: non mettersi le mani davanti agli occhi. Non e' stato bello Maffi, ne' piacevole. Faceva freddo. Non c'e' stato niente di gastronomico a margine tipo merenda a mezza mattina coi sicari. Nulla. Potevo restarmene a letto. Invece da ieri ho una consapevolezza in più e una responsabilita' maggiore anche in quello che mangero'. E se non l'avessi condivisa non sarei un giornalista. Tuo affezionatissimo AF
RispondiEliminaho evitato di guardare il video perché è una scena che ho visto troppe volte da ragazzina, quando i miei familiari allevavano tre o quattro maiali, giusto per la famiglia e i parenti stretti. in più, all'inizio la pistola non era obbligatoria e il maiale veniva ucciso diversamente. però ho afferrato il senso del tuo articolo (non molto quello dell'intervento di g. maffi). meno ipocrisia e più gratitudine nei confronti degli animali che malauguratamente stanno dietro di noi nella catena alimentare. di conseguenza, più morigeratezza nel consumo di carne e derivati, che farebbe bene allo spirito e al corpo di tutti.
RispondiEliminaio trovo la tua risposta un po' capziosa nel senso di cavillosa, caro aldo. non ho trovato, neppur rileggendolo, nel tuo testo alcuna traccia di evidente dispiacere per quanto visto e ahimè mostrato. si indulge troppo alle tavole e ai sistemi di ingrassaggio. ma la di là di questo ,un giornalista è prima di tutto un uomo e come tale induce o non induce a vedere e se del caso testimoniare quello che piu' gli aggrada, lasciando da parte quello che meno gli interessa. ora delle due l'una : o la cosa ti è piaciuta e ci hai trasferito la tua sensazione oppure NON ti è piaciuta e in questo caso, scusami ,non sei stato un buon giornalista. Nel senso che se volevi tirarci un pugno nello stomaco ci sei riuscito ma non altrettanto hai saputo fare nel costringerci a approfondite riflessioni. se spari alto, con quella scena, poi devi anche infuriarti, in un senso o nell'altro e lasciar correre parole crude e dure, altrimenti noi lettori ,o almeno cosi' a me è successo, perdiamo il senso delle tue parole che paiono fredde e distaccate. insomma aldo, forniscimi la tua interpretazione autentica, fatto salvo che hai naturalmente il diritto di pensarla come ti pare ,ovvio. però dammene una da bianco o nero, grazie.
RispondiEliminaCaro Giancarlo, non volevo innescare reazioni per tirar acqua al mulino degli animalisti o a quello dei ghiottoni. Ma dare uno scrollone ai lettori come l'ho avuto io, per una maggiore consapevolezza a tavola. Con fredezza, senza interpretazioni. Che poi possa tradursi o meno con una maggiore morigeratezza (come ha scritto anche Sara) questo sta alla sensibilità di ognuno di noi. Per me sarà così.
RispondiEliminaTu sei mio amico e a te interessa sapere come la penso e il tuo dispiacere è il tuo affetto. Ma molti lettori mica mi conoscono. Della mia opinione non s'interessano. Fare il giornalista o il cronista gastronomico, significa anche rinunciare ad esprimere un'opinione perché ognuno si faccia la propria, su un ristorante come sull'ammazzamento del maiale. Rifuggendo luoghi comuni e ipocrisie. Tanto più di fronte a immagini così crude.
Il video è un pugno nello stomaco, ma come scrive Bourdain "mi sembrava onesto vedere almeno una volta il coltello affondare nella carne".
Io penso che in giro si trovino delle porcherie che di porco hanno poco o nulla. E delle norcinerie incredibilmente buone da Parma a Salamanca.
E dopo aver visto l'ammazzamento del maiale sarò, se possibile, ancora più fermo nel raccontare solo quelli di eccellenza e nel criticare i prodotti di bassa qualità o chi riempie i carrelli della spesa.
LA MACCHINA DEL FANGO un racconto iper realista sull'uccisione del maiale lo potete trovare su:
RispondiEliminahttp://www.nettaridibacco.it/TAPIRONEWS/TAPIROBRIACONEWS/fango.htm