SPELLO - In queste immagini si capisce perché in certe zone del Centro Italia si usa dire "spaccare" il maiale. Poi Antonio, figlio di macellai, mostra come si avvia la macellazione e spiega quali sono i tagli di carne prima ancora della frollatura.
A cominciare dalle frattaglie, sode e vive nei colori, che mostrano la salubrità del suino e che poi saranno portate dal veterinario per il controllo. Una volta ottenuto il via libera e finita la frollatura di circa 48 ore inizierà la selezione vera e propria.
In Umbria come noto chiamano Coppa quella che in Toscana è la soprassata, fanno generose salagioni del prosciutto (meno comunque di quanto si pensi assaggiando prodotti industriali) lo bagnano col vino bianco "d'uva francese", trebbiano e grechetto al posto del fortana emiliano di Soldatiana memoria e prediligono stagionature medio corte.
Di tradizione i mazzafegati (le salsicce di fegato) e il sanguinaccio qui in versione dolce, con cioccolato e spezie. Ma per la prima volta sfatiamo il luogo comune che del maiale non si butta via niente. Infatti, il sangue, ormai anche nelle piccole fattorie non sempre viene conservato.
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